ISI - Università dalla Svizzera italiana

I Mercoledì dell'ISI: conferenza di Antonella Anedda Angioy

I «Mercoledì dell’ISI»
Conferenze pubbliche organizzate dall’Istituto di studi italiani

Antonella Anedda Angioy

Fessure. La vita dei dettagli.

17 dicembre 2008, ore 18,00
Auditorio dell’Università della Svizzera italiana, Via Buffi 13, Lugano

Il dettaglio di un quadro ci sorprende, ci “fa cenno” scrive Daniel Arasse (Le détail, Paris, 1992). Nel tempo del suo indugio lo sguardo (tutto il corpo) si avvicina alla materia, la taglia, la seziona, la separa dal resto del quadro. Il dettaglio dunque ferisce e crea intimità. È il fuoco nel buio che inghiotte l’intera rappresentazione. Nel suo avanzare e nel suo indugiare lo sguardo scarta, si concentra, compone, scomponendo, un altro luogo, un altro ritmo. Il corpo trasgredisce lo spazio abituale: quella distanza “ragionevole” da cui ci si aspetta guardi lo spettatore viene scardinata. Attraverso il dettaglio, il quadro rivela mondi, possibilità diverse.
Ma da quali fessure, da quali grate, il linguaggio ri-guarda, rilegge quel particolare dettaglio, e più esattamente quale dialogo silenzioso la poesia tesse con i dettagli? Si potrebbe ipotizzare che in quella particolare forma di traduzione che è l'ekfrasis – la descrizione del dipinto, – la parola poetica disubbidisca alla rappresentazione proprio attraverso il corto-circuito tra linguaggio e dettaglio, fino a creare una sorpresa ulteriore?
Alcuni esempi: il cespuglio di Williams Carlos Williams, la discarica di Charles Simic, lo specchio convesso di Ashbery, il cristallo nero di Birgitta Trotzig, le aie di Zbignew Herbert...

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Antonella Anedda Angioy è saggista, traduttrice e poetessa e insegna all'Università della Svizzera italiana, all'Università La Sapienza di Roma e all'Università di Siena. Tra i suoi saggi: Tre stazioni (Como, 1995), Cosa sono gli anni (Roma, Fazi, 1997), La luce delle cose (Milano, Feltrinelli, 2000), La lingua disadorna (Brescia, L’Obliquo, 2001), Fazzoletti. La traduzione del testo poetico (Marcos y Marcos, 2004), S come solitudine (Roma, Donzelli, 2006), Nomi distanti (Roma, Empiria, 2007). Ha tradotto poesie e prose di Philippe Jaccottet e di vari autori anglofoni, e pubblicato raccolte di versi: Residenze invernali e Notti di pace occidentale (Roma, Donzelli, 1999: Premio Montale opera edita), entrambe tradotte in spagnolo, Il catalogo della gioia (Roma, Donzelli, 2003: finalista Premio Viareggio 2004), Dal balcone del corpo (Milano, Mondadori, 2007: Premio Napoli).